- 9 Gennaio 2024
- Posted by: Emanuele Infriccioli
- Categoria: Investimenti
E’ appena terminato il 2023, un anno che ha dato soddisfazioni agli investitori delusi da un 2022 altamente negativo. Quanti però sono riusciti a beneficiare di questi guadagni?
Quali erano le premesse a fine 2022
Nel 2022 tutte le asset class avevano chiuso l’anno negativamente. Con l’inflazione in netta salita e le politiche monetarie restrittive delle banche centrali che hanno alzato velocemente e consistentemente i tassi di interesse, i mercati hanno subito un duro colpo. Non sono scese solo le azioni ma anche e soprattutto le obbligazioni. Cali di questo tipo non si registravano da decenni e in alcuni casi non si erano mai visti. Il 2023 iniziava con forti incertezze. L’inflazione non accennava a scendere, la guerra in Ucraina continuava e c’era il timore che i continui rialzi dei tassi avrebbero portato le economie dei principali paesi industrializzati in recessione. Tra gli investitori serpeggiava la paura o quantomeno la prudenza.
Come si è comportato l’investitore nel 2023
Il primo trimestre del 2023 iniziava con il fallimento della silicon valley bank e la profonda crisi del Credit Suisse poi acquistata da UBS. L’investitore era sempre più impaurito e disorientato. Nel frattempo, complice il rialzo dei tassi, iniziava la martellante pubblicità di conti deposito e titoli di stato legati all’inflazione . L’investitore sempre più impaurito dirottava la liquidità verso questi strumenti o addirittura vendeva in perdita, tenendosi lontano sia da azioni che da obbligazioni a tasso fisso di media/lunga durata. Poi è arrivata la crisi tra israeliani e palestinesi a fine settembre a dare il colpo definitivo sulla fiducia degli investitori. In pochissimi avevano il coraggio di acquistare azioni, nella convinzione che i rialzi in atto sarebbero durati breve tempo. La parola d’ordine era LIQUIDITA’.
Cosa è accaduto ai mercati nel 2023
Mentre tutti erano preoccupati di quanto stava accadendo a livello geo politico ed economico, in pochi si accorgevano che i mercati si stavano rasserenando. L’inflazione frenava quasi ovunque e i programmati rialzi dei tassi sembravano accantonati, almeno momentaneamente. Questo favoriva sia i rialzo delle azioni che delle obbligazioni a media/lunga scadenza. L’anno si chiudeva con rialzi generalizzati a due cifre per quasi tutti gli indici borsistici principali e per le obbligazioni. Chi era rimasto liquido o aveva venduto in perdita, aveva perso delle grandi opportunità.
Anche nel 2023 è stato confermato che prevedere i mercati è impossibile se non inutile. Chi ha investito in base alle previsioni o agli umori, ha perso il treno del 2023 con i mercati al rialzo. Si deve sempre investire in base ai propri obiettivi e alle proprie esigenze, possibilmente con l’aiuto di un consulente finanziario esperto.