- 28 Gennaio 2025
- Posted by: Emanuele Infriccioli
- Categoria: Senza categoria

L’acronimo E.S.G. sta per: Environmental, Social e Governance. Quando viene accostato ad uno strumento finanziario, vuol dire che esso persegue l’obiettivo dell’incremento di valore, tenendo in considerazione anche gli aspetti relativi all’impatto ambientale (environmental), ai diritti dei lavoratori e all’uguaglianza di genere (social) , oltre ad una direzione aziendale trasparente, responsabile e non corrotta (governance).
Cosa sta cambiando nel mondo degli investimenti green?
Già pochi giorni prima dell’insediamento di Trump alla casa Bianca, il più grande gestore patrimoniale al mondo, BLACKROCK, ha abbandonato NZAM (net zero asset managers iniziative) l’alleanza globale di società di gestione lanciata nel 2021 che opera per raggiungere la neutralità carbonica attraverso buone pratiche, scelte di indirizzo e attività di sensibilizzazione tra i clienti. A dicembre aveva lasciato anche Goldman Sachs, e in precedenza se ne erano andate Wells Fargo e Morgan Stanley. Il motivo sembra essere dato dalle forti pressioni politiche. Guarda caso, tra i primi atti da Presidente degli Stati Uniti, Trump ha firmato l’uscita dall’Accordo di Parigi sul clima. Questo accordo si pone l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto della soglia di 2 °C oltre i livelli pre-industriali, e di limitare tale incremento a 1.5 ° C.
Sono attraenti gli investimenti ESG?
Al di fuori delle decisioni del Presidente degli Stati Uniti, gli investimenti ESG trovano sempre più riscontro tra il pubblico degli investitori. Inoltre ci sono dei vantaggi per le aziende che rispettano questi principi oltre che per gli investitori. Le aziende che rispettano criteri ESG ad esempio, sono più trasparenti e responsabili nei confronti degli azionisti, poco soggette a subire azioni legali per violazione di norme in materia di smaltimento di rifiuti, piuttosto che di discriminazione o mobbing sul luogo di lavoro . Inoltre la platea degli investitori consapevoli e sensibile a questi temi è sempre più vasta e propensa ad investirvi mettendo in secondo piano la massimizzazione del profitto.
I rating ESG dei fondi comuni
Per capire quanto è sostenibile uno strumento finanziario, esistono anche qui dei rating che ne valutano il livello di sostenibilità (o ESG). I rating più importanti per i fondi comuni, sono quelli di Morgan Stanley e di Morningstar. Il rating Esg di Morgan Stanley valuta la resilienza del portafoglio del fondo ai rischi esg. Viene attribuito un punteggio al portafoglio del fondo negli aspetti dell’impatto sulla sostenibilità, l’allineamento dei valori, l’esposizione ai rischi esg. Questo punteggio viene trasferito in una scala alfabetica che va da CCC (livello più basso) fino a AAA (livello massimo). Il rating Morningstar invece valuta quanto rischio Esg c’è nel portafoglio rispetto agli altri fondi della sua categoria. In questo caso la scala è rappresentata da globi dove 1 globo rappresenta il giudizio più basso, mentre 5 globi rappresentano il giudizio più alto. Nella scheda dei fondi, appare anche il livello di sostenibilità del fondo indicato con: art. 6 per i prodotti non green, art. 8 per i prodotti light green e art. 9 per i prodotti dark green.
Sono convenienti i fondi Esg rispetto a quelli “tradizionali”?
Bisogna subito sfatare un mito: gli investimenti sostenibili non sono meno redditizi di quelli tradizionali, anzi. Da uno studio Morningstar del 2019, emerge che circa il 59% dei fondi sostenibili ha battuto i corrispondenti tradizionali.
Facendo invece una analisi sugli indici, mettendo a confronto l’indice MSCI World con l’omologo sostenibile, si nota come negli ultimi 8 anni il rendimento sia equivalente addirittura con una leggero vantaggio per l’indice sostenibile.
I fondi e gli ETF con focus sui fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) hanno attratto – a livello globale – circa 10,4 miliardi di dollari (9,8 miliardi di euro) nel terzo trimestre del 2024, con un notevole incremento rispetto ai 6,3 miliardi di dollari (5,94 miliardi di euro) del secondo trimestre e ai 4,8 miliardi di dollari (4,52 miliardi di euro) del primo trimestre (fonte Morningstar). Questo significa che l’interesse da parte dei risparmiatori per questo tipo di investimenti, è crescente. La sostenibilità è un argomento che fa leva su un numero sempre maggiore di risparmiatori, soprattutto tra le giovani generazioni. Per questo, nonostante le politiche di Trump, gli investimenti ESG continueranno a trovare spazio nel portafoglio dei risparmiatori anche grazie a performance di tutto rispetto.