CERTIFICATI DI INVESTIMENTO: Cosa sono, come funzionano, perché interessano sempre di più

I certificati di investimento sono dei derivati cartolarizzati; sono quindi dei titoli che incorporano dei contratti finanziari, vengono emessi da istituzioni finanziarie e quotati nei mercati regolamentati.

Agli occhi di un semplice risparmiatore possono apparire come una specie di incrocio tra obbligazione e azione. Obbligazione perché l’investitore incassa dei premi spesso simili a delle cedole, azione perché il pagamento del premio è condizionato dall’andamento del sottostante che può essere rappresentato da azioni, valute o indici.

Ogni certificato ha una data di emissione, di scadenza e caratteristiche specifiche in merito al pagamento del premio, al rimborso e alla protezione parziale o totale del capitale investito. Queste caratteristiche sono contenute nell’apposito prospetto informativo.

Il certificato può essere acquistato in collocamento o sul mercato (sedex o tlx) una volta terminato il periodo di collocamento. In questi ultimi anni hanno avuto un forte sviluppo sia perché permettono di investire in mercati rischiosi limitando le perdite in conto capitale, sia perché i proventi distribuiti sono sempre redditi diversi e quindi permettono di compensare le minusvalenze presenti negli zainetti fiscali degli investitori.

Questo secondo aspetto sembra quello più interessante per molti risparmiatori; a volte le minusvalenze vengono generate anche in un portafoglio in utile solo per il fatto di aver pagato commissioni di sottoscrizione. Questa commissione rappresenta la minusvalenza da compensare con i premi dei certificati per evitare l’applicazione della ritenuta del 26%.

Come sempre resto a disposizione per ogni chiarimento in merito