BTP Italia delusi dal rendimento?

Nei giorni scorsi è stata pagata la prima cedola semestrale del BTP Italia emesso il 14 marzo scorso con scadenza 14 marzo 2028. La cedola è stata ritenuta “magra” dalla maggior parte dei sottoscrittori privati. A cosa si deve questa amara sorpresa?

Cos’è un Btp Italia e come funziona

Un Btp è un titolo di stato poliennale emesso dallo stato italiano. La cedola è fissa e pagata semestralmente. Il valore di rimborso è 100 e può essere acquistato in collocamento (mercato primario) oppure sul mercato (secondario) una volta chiuso il collocamento. Il prezzo del mercato secondario varia quotidianamente in base alle dinamiche già viste nell’articolo https://www.finanzaxtutti.com/rendimenti-obbligazionari-tassi-di-interesse-bancari-e-tasso-di-riferimento-della-bce/ . Il BTP Italia, è un titolo che protegge dall’inflazione in quanto sia le cedole che il capitale vengono rivalutati in base all’indice FOI dei prezzi al consumo esclusi i tabacchi. Semestralmente viene riconosciuta la rivalutazione del capitale e il pagamento della cedola semestrale viene calcolato sul capitale rivalutato. Ecco quindi che la cedola pur essendo fissa, viene pagata sul capitale rivalutato, seguendo l’andamento dell’inflazione.

Caratteristiche della emissione del 14 marzo 2023

Lo scorso 14 marzo è stato emesso l’ultimo BTP Italia in ordine cronologico. La durata prevista è di 5 anni con scadenza il 14 marzo 2028. La cedola è del 2% annuo da pagare semestralmente e calcolata sul capitale rivalutato in base all’inflazione. Per chi avesse acquistato il titolo in sottoscrizione e decidesse di tenerlo fino alla scadenza, è previsto un bonus fedeltà pari allo 0,8% del capitale investito. Quindi in teoria, il capitale è rivalutato, la cedola è agganciata al capitale rivalutato, paga un premio se lo tengo a scadenza … sembra un ottimo investimento. Oggi ha chiuso le quotazioni al prezzo di 97,66 mentre all’emissione il prezzo pagato è stato 100. Come mai il prezzo è sceso nonostante l’elevata inflazione? Perché la cedola non si è rivalutata del 5% come l’inflazione in Italia in questo momento?

Come si calcola la cedola

Per il calcolo della cedola, come detto, si prende in considerazione l’indice FOI esclusi i tabacchi. Il valore dell’indice, alla data di emissione del titolo era 118,24. Il valore dell’indice alla data del 14 settembre era 118,64. L’incremento dell’indice è stato quindi dello 0,338% (arrotondato a 0,34%) . A questo valore, viene aggiunto il valore nominale della cedola (2% annuale e quindi 1% semestrale). La cedola finale risulta perciò pari a 1,34%. In definitiva una cedola annualizzata inferiore al 3%. Cosa si aspettavano i sottoscrittori? La quasi totalità pensava che con una inflazione annua del 5% la cedola sarebbe stata ben più alta. Purtroppo però in pochi avevano capito il funzionamento, o non lo avevano letto affatto. La rivalutazione dell’indice FOI viene fatta semestre per semestre. Nel secondo semestre del 2023 l’incremento dell’inflazione è stato minore rispetto al semestre precedente. Se scende l’incremento dell’inflazione, scende la rivalutazione della cedola, con il minimo del 2% annuo nominale, anche in caso di inflazione negativa.

In conclusione, non si deve investire in base ai messaggi pubblicitari, ma in base alle proprie esigenze. Pianificare il proprio percorso patrimoniale al fianco di un esperto che conosce il funzionamento degli strumenti finanziari, è il modo migliore per evitare brutte sorprese.