Il 2023 è stato un anno positivo. In quanti però ne hanno beneficiato?

E’ appena terminato il 2023, un anno che ha dato soddisfazioni agli investitori delusi da un 2022 altamente negativo. Quanti però sono riusciti a beneficiare di questi guadagni?

Quali erano le premesse a fine 2022

Nel 2022 tutte le asset class avevano chiuso l’anno negativamente. Con l’inflazione in netta salita e le politiche monetarie restrittive delle banche centrali che hanno alzato velocemente e consistentemente i tassi di interesse, i mercati hanno subito un duro colpo. Non sono scese solo le azioni ma anche e soprattutto le obbligazioni. Cali di questo tipo non si registravano da decenni e in alcuni casi non si erano mai visti. Il 2023 iniziava con forti incertezze. L’inflazione non accennava a scendere, la guerra in Ucraina continuava e c’era il timore che i continui rialzi dei tassi avrebbero portato le economie dei principali paesi industrializzati in recessione. Tra gli investitori serpeggiava la paura o quantomeno la prudenza.

Come si è comportato l’investitore nel 2023

Il primo trimestre del 2023 iniziava con il  fallimento della silicon valley bank e la profonda crisi del Credit Suisse poi acquistata da UBS. L’investitore era sempre più impaurito e disorientato. Nel frattempo, complice il rialzo dei tassi, iniziava la martellante pubblicità di conti deposito e titoli di stato legati all’inflazione . L’investitore sempre più impaurito dirottava la liquidità verso questi strumenti o addirittura vendeva in perdita, tenendosi lontano sia da azioni che da obbligazioni a tasso fisso di media/lunga durata. Poi è arrivata la crisi tra israeliani e palestinesi a fine settembre a dare il colpo definitivo sulla fiducia degli investitori. In pochissimi avevano il coraggio di acquistare azioni, nella convinzione che i rialzi in atto sarebbero durati breve tempo. La parola d’ordine era LIQUIDITA’.

Cosa è  accaduto ai mercati nel 2023

Mentre tutti erano preoccupati di quanto stava accadendo a livello geo politico ed economico, in pochi si accorgevano che i mercati si stavano rasserenando. L’inflazione frenava quasi ovunque e i programmati rialzi dei tassi sembravano accantonati, almeno momentaneamente. Questo favoriva sia i rialzo delle azioni che delle obbligazioni a media/lunga scadenza. L’anno si chiudeva con rialzi generalizzati a due cifre per quasi tutti gli indici borsistici principali e per le obbligazioni. Chi era rimasto liquido o aveva venduto in perdita, aveva perso delle grandi opportunità.

Anche nel 2023 è stato confermato che prevedere i mercati è impossibile se non inutile. Chi ha investito in base alle previsioni o agli umori, ha perso il treno del 2023 con i mercati al rialzo. Si deve sempre investire in base ai propri obiettivi e alle proprie esigenze, possibilmente con l’aiuto di un consulente finanziario esperto.