- 6 Febbraio 2022
- Posted by: Emanuele Infriccioli
- Categoria: Investimenti
In questi giorni di forte turbolenza sui mercati, ci si chiede come mai il nostro portafoglio di investimenti finanziari oscilla e perché ha oscillazioni più o meno ampie. Questi movimenti rappresentano il rischio di portafoglio. Rischio non vuol dire in ultima analisi che potrò perdere soldi, vuol dire invece quanto potrà scendere o salire il valore del mio investimento in un determinato periodo. IL concetto di rischio quindi non ha solo una accezione negativa.
La volatilità
Il rischio del portafoglio viene misurato dalla volatilità. La volatilità è un valore che ci indica quanto può variare il valore di un portafoglio di investimenti in un determinato orizzonte temporale. Più è alta la volatilità, maggiore sarà la sua oscillazione potenziale. E’ espressa come misura percentuale e indica la distanza del valore di portafoglio dal suo valore medio. Quindi un investimento con una volatilità del 6% avrà oscillazioni potenziali maggiori di un portafoglio con volatilità 2%. Il primo avrà maggiori probabilità di salire o scendere rispetto al secondo, in un determinato periodo e anche un rendimento medio atteso superiore al secondo.
La frontiera efficiente
Come faccio a capire se il mio portafoglio ha una volatilità adeguata al mio profilo di rischio ed un rendimento appropriato? La risposta a queste due domande è data dalla frontiera efficiente di Markowitz (premio Nobel per l’economia 1990). Un portafoglio di investimenti, è detto efficiente se non esiste un portafoglio che per lo stesso profilo di rischio (volatilità) offre un rendimento potenziale maggiore; oppure viceversa non esiste un portafoglio con un rendimento potenziale uguale ma con rischio minore. Un portafoglio con queste caratteristiche si dice che si trova sulla Frontiera Efficiente. Essa è raffigurata da una serie di punti che rappresentano il portafoglio efficiente con una determinata volatilità e rendimento atteso.
Il cono di Ibbotson
E’ uno strumento molto utile per capire in maniera intuitiva quanto è rischioso un determinato portafoglio. Descrive la probabilità che il patrimonio investito si trovi all’interno di valori estremi negativi o positivi con al centro il valore del rendimento medio atteso. Si tratta comunque di valori probabilistici; in genere viene utilizzato un cono che rappresenta una probabilità del 90%. IL cono consente all’investitore di capire in maniera tangibile, quale volatilità ha il portafoglio e capire se è adeguata al proprio livello di rischio tollerabile. Ad un maggiore rendimento atteso, corrisponde un cono più ampio. Confrontandone due con diversi livelli di rendimento medio atteso, si nota come ad un maggiore rendimento corrisponda una maggiore volatilità.
Questi strumenti sono indispensabili per far comprendere all’investitore che le situazioni di forte salita o forte discesa, sono nell’ordine delle cose. Permettono di fissare un concetto fondamentale: se vuoi guadagnare di più, devi accettare oscillazioni più ampie. L’importante è capire quale livello di calo massimo siamo in grado di sopportare. Per fare questo è necessario affidarsi ad un consulente esperto che disponga di adeguati strumenti di analisi e sia in grado di trasmettere questi concetti al cliente.