- 3 Febbraio 2021
- Posted by: Emanuele Infriccioli
- Categories: Mercato immobiliare, Tutela patrimoniale & Passaggio generazionale
Dal primo febbraio, l’agenzia delle entrate ha attivato il SIT (sistema integrato del territorio). E’ la nuova piattaforma digitale dell’Agenzia delle Entrate, nella quale saranno conservati gli atti e gli elaborati catastali. L’obiettivo del SIT è quello di permettere una corretta localizzazione e una precisa descrizione delle caratteristiche rilevanti ai fini fiscali di ciascun immobile censito in catasto. Sarà possibile integrare informazioni tecniche e ottenere il relativo valore fiscale dell’immobile, utilizzando anche informazioni provenienti da fonti esterne. In pratica verranno mappati tutti gli immobili. Raccoglierà i dati di 74 milioni di immobili urbani e 60 milioni di immobili rurali.
Non sarà solo uno strumento a disposizione degli operatori del settore, per la consultazione delle banche dati catastali e il reperimento della documentazione relativa ad un immobile. Sarà soprattutto un sistema integrato per la condivisione e lo scambio di informazioni con gli enti che gestiscono il territorio e la fiscalità immobiliare. Il sistema consentirà all’agenzia delle entrate di avere, per ogni immobile, tutti i dati necessari per la corretta determinazione del loro valore.
Cosa dovremmo temere?
Questo passo rappresenta l’anello mancante per la riforma del catasto. Si parla da anni di riforma del catasto, il cui scopo è quello di avvicinare i valori catastali degli immobili, ai valori reali. La riforma aspettava solo la possibilità di integrare i dati tra le varie amministrazioni statali. Integrazione ora possibile con il SIT. La riforma del catasto potrebbe avere quindi i giorni contati.
Quali conseguenze porta una riforma del catasto nelle tasche degli italiani?
Il valore catastale è la base imponibile per il calcolo delle imposte e tasse relative all’immobile, oltre che per il calcolo delle imposte di donazione e successione . Se il valore catastale venisse adeguato ai valori di mercato, le tasse che cadono sul bene preferito dagli italiani salirebbero automaticamente. Ma di quanto salirebbero? Beh, se consideriamo che i valori catastali sono fermi dagli anni ’40, si può intuire bene quale “tzunami” potrebbe colpire a breve le tasche degli italiani.
Ci sono soluzioni?
Forse è il caso di muoversi e muoversi in fretta. Pianificando il patrimonio immobiliare, la sua gestione, il suo passaggio, cosi come si pianificano gli investimenti finanziari. Anche per questo è necessario un bravo consulente.